Progetto KA1. Job shadowing. La prof Emma Abbate intervista a Noemi, ragazza italiana di Asti in “trasferta” al Liceo di Forssa in Finlandia per un intero anno di studi

Qui di seguito l’intervista a Noemi, dolce e simpatica ragazza astigiana, che dall’agosto 2016 è al Liceo di Forssa per uno scambio culturale: Noemi frequenterà il Liceo finlandese fino all’estate del 2017. L’abbiamo intervistata per stimolare nei nostri alunni e nei loro genitori una riflessione sull’importanza di trascorrere un periodo di studio all’estero, anche breve, per aprire i propri orizzonti culturali e crescere, diventando persone più sicure e più autonome, quindi migliori, proprio come sta diventando ogni giorno di più la cara Noemi che ringraziamo per la sua disponibilità.

INTERVISTA A NOEMI

IL MIO ANNO IN FINLANDIA

INTERVISTATORE (PROF. EMMA ABBATE): Ciao Noemi. La prima domanda è d’obbligo: cosa ti ha spinto a venire in una terra così fredda e lontana da casa?

NOEMI: : La mia prima scelta era l’Inghilterra per imparare l’inglese poi però, poiché in Gran Bretagna  le famiglie ospitanti devono essere  retribuite , il soggiorno sarebbe stato davvero troppo costoso, così ho scelto un’ altra parte del mondo dove si stesse comunque bene, dove vi  fossero alti standard di vita  e nella quale le famiglie ospitanti non dovessero essere retribuite. Ecco perchè la Finlandia.

I: A quale associazione ti sei rivolta?

N : Youth for understanding  yfu.org

I: A quale scuola sei iscritta in Italia?

N: Liceo Scientifico delle scienze applicate , frequento il quarto anno all’Augusto Monti di Asti

I: Quali difficoltà hai incontrato in questi primi mesi? Come sei stata accolta?

N: Io ho dovuto cambiare famiglia… I primi tre mesi sono stati duri, è inutile negarlo: le prime settimane sembra di essere in vacanza e va tutto bene,  poi però  si sbatterebbe la testa contro il muro perchè si capisce che si è un altro mondo, è l’exchanger che è diverso non quello che è intorno a sè, e lui-lei che deve adattarsi , non l’ambiente che deve adattarsi a lui-lei, ma i problemi di adattamento (orari pasti , la poca espansività delle persone del posto, il buio  , il freddo) sono passati in secondo piano rispetto ad altre problematiche, comunque non gravi,  che avevo io e che possono capitare ma che sono state prontamente risolte quando ho cambiato famiglia. Ora mi trovo benissimo. Può accadere, l’importante e non mollare perché ne vale sempre la pena.

I: Quali principali differenze fra il Liceo in Finlandia e quello in Italia ha riscontrato?

N: Qui è’ tutto un altro mondo: posso scegliere cosa voglio studiare.  Qui un ragazzo che entra ascuola a 15 anni deve essere quindi abbastanza maturo da decidere cosa vuole studiare visto che ha un’ampia scelta di materie . In Italia si studia molto di più, è vero, si passano più ore sui libri, però in Finlandia il metodo di insegnamento è più efficace: ricordo tutto  quello che studio e tutte le materie sono importanti, non ce ne sono di serie A o di serie B:  a tutte viene dedicato lo stesso numero di ore , anche alle discipline sportive. Ci sono computer e tablet in ogni classe, ogni docente usa la LIM e ha già tutta la lezione su schema, pianificata, quando entra in classe.

I: E tra i tuoi coetanei finlandesi e i nostri? Quali differenze sono emerse ?

N: I finlandesi sono più maturi, più timidi è vero ma anche più autonomi:  in italia noi  veniamo seguiti così tanto dalla famiglia e per noi tante cose sono scontate come  l’accoglienza , siamo più gentili e socievoli, questo si, se io ho un ospite della mia età mi saprei comportare come un adulto con un ospite, i ragazzi fnlandesi invece non sono così spontanei, sono più impacciati, inoltre non vengono seguiti da piccoli,  ma ciò implica anche che sono più liberi ed indipendenti.

I: E tra i docent finlandesi e quelli italiani? Quali differenze ti hanno colpito maggiormente?

N: Non grandi differenze. La preparazione è la stessa, sono bravi in Italia e anche qui. Però in Finlandia i docenti li chiami per nome, il ragazzo è alla pari col prof., c’è meno distanza, si dà del tu,  “Moi”,  anche al prof. , non si dà del Lei anche se non viene mai a mancare  il rispetto nei comportamenti che è sempre reciproco.

I: L’Università in Finlandia è gratuita per gli student stranieri, segno della grande apertura all’interculturalità di questo Paese. Prendi in considerazione l’opportunità di iscriverti un domani a una Università finlandese?

N: Per il momento no perché sinceramente penso che l’Università in Italia sia ottima, sicuramente prenderò in considerazione l’opportunità di fare un Erasmus fuori anche durante i miei studi universitari ma non di nuovo in Finlandia perché mi piace viaggiare e conoscere nuove realtà, magari in un posto caldo stavolta.

I: Hai già pensato a quale Facoltà ti iscriverai?

N: non ho ancora la più pallida idea di quale facolta frequenterò, comunque mi piace viaggiare e mi piacciono le lingue, quindi….

I: Ti senti diversa dalla Noemi che è partita dall’Italia quasi 6 mesi fa? Se si in cosa?

N: Si, tanto diversa, sinceramente non saprei dire con esattezza in cosa mi sento diversa, ma so che sono diversa , lo noto quando sono in presenza di altri italiani, io non mi sentivo più a mio agio con degli italiani che sono venuti qui per uno scambio il mese scorso, ormai mi sono abituata al silenzio , ai toni soft, anche a scuola si nota la differenza , nei corridoi c’è un silenzio incredibile… ora vedo i miei coetanei italiani in maniera differente…. Mi sembrano un tantino immaturi a volte.

I: Quale  ricordo di questo Paese ti porterai per sempre nel cuore?

N: senz’altro rapporti umani che ho creato  o anche solo il fatto che sono stata capace  di costruirmi un mio spazio fuori dalla campana di vetro che è stata la mia famiglia prima di venire qui. Ciò mi rende molto orgogliosa!

I: Consiglieresti un’esperienza simile ai tuoi coetanei?

N: Assolutamente si, in italia è uno dei pochi modi per crescere, per maturare, è una possibilità da cogliere al volo! Qui in Finlandia se ne vanno via di casa a 18-20 anni , fare un’esperienza di questo tipo serve a sentirsi autonomi e a capire che ce la si può fare sempre, anche da soli!

Grazie Noemi, ti auguriamo di cuore il meglio, sicuri che ce la farai, sempre: Ad Maiora, semper!

noemi