RELAZIONE FINALE

Corsista Marina Cembalo

LA SCUOLA INCLUSIVA

Tutta la comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili cognitivi,a favorire gli apprendimenti e ad adottare materiali e strategie didattiche idonee ai bisogni degli alunni.

A tale scopo è necessario lavorare in tre direzioni:
1)Costruire un ambiente di apprendimento accattivante,attento ai bisogni e che accetti le diversità.
2)Utilizzo di strategie didattiche idonee,di mediatori didattici e sussidi informatici.
3)Stabilire una relazione educativa in cui l?alunno è protagonista dell’apprendimento e cocostruttore della conoscenza.

A conclusione del percorso la valutazione deve riguardare non solo la performance ma anche i processi.
In tale realtà il docente di sostegno collabora con il docente curricolare in modo che in sua assenza l’iter formativo dell’alunno disabile possa continuare.
Poiché la differenza è il modo di esprimersi della realtà ,va valorizzata per garantire a tutti i soggetti la piena partecipazione alla vita scolastica.
Per la realizzazione dell’inclusione è necessario guardare alla disabilità non come un problema ma in termini di ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione.
Il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola hanno il fine di rendere consapevole la comunità educante affinchè realizzi piani di miglioramento.
A tale scopo è necessario adottare strumenti materiali e metodologie idonee a realizzare l’inclusione tramite progettazioni,creare una comunità sicura e accogliente tale da ottimizzare i valori di tutti.
Il gruppo insegnante, il consiglio di istituto,gli alunni e le famiglie devono condividere una filosofia inclusiva e sforzarsi di ridurre ogni forma di discriminazione.
Le politiche inclusive devono permeare tutta la progettazione scolastica.
IL sostegno sarà qualsiasi attività atta a rispondere alla diversità degli alunni attivamente coinvolti in ogni aspetto della loro educazione.